Vorrei... e posso

BRESCIA - Vorrei salvarmi tranquillamente, e posso farlo: è questo il mantra che deve far suo il Brescia.

Dopo la sciagurata retrocessione dello scorso anno, rimediata col ripescaggio ai danni della Reggina, Cellino e la squadra sono chiamati a non ripetere gli stessi errori.

Prima cosa da fare? Costruire un gruppo competitivo per un obiettivo che in casa Brescia dovrebbe essere praticamente scontato.

La mediocrità citata anni fa dal presidente, si riferiva a campionati di medio-alta Serie B, non certo da retrocessione o zona salvezza. Ma questo è un altro discorso.

Le amichevoli estive non hanno migliorato le aspettative, ma negli ultimi giorni di mercato, finalmente, qualcosa si è mosso.

Dopo Bjarnason, risultato già decisivo, sono arrivati giocatori di categoria come Dickmann, Moncini e Borrelli, un giocatore in cerca di rilancio come Fares, il cavallo di ritorno Paghera e il giovane promettente Besaggio.

Se questo basterà sarà solo il campo a dircelo, ma le buone premesse ci sono tutte. Forse è mancata la ciliegina sulla torta nell’ultimo giorno di mercato, ma è inutile pensarci.

Ora la testa va al campo; seconda cosa da fare? Dare continuità a Gastaldello.

I quattro allenatori cambiati la scorsa stagione hanno contribuito a togliere sicurezza e serenità all’ambiente.

Ora tutti pronti a remare dalla stessa parte: Brescia merita di tornare a gioire. Dai gnari !!!

Giuseppe Zana