Mulattieri ferma il Brescia

Non è la box

Il mondo sommerso della pallanuoto

BRESCIA - “La domanda che ci fanno tutti? Ma quante ve ne date sott’acqua?”
Chissà perché questa è la domanda più inflazionata che la gente rivolge a chi gioca a pallanuoto… L’avete mai vista una partita?

A parte le “mani addosso”, come si dice in gergo, dal petto in su, esiste un mondo sotto il pelo dell’acqua che racconta di calci, strattoni, costumi rotti e qualche colpo un po’ hot.

“Problema? Ma va. Siamo abituati: ne prendo uno, aspettatene due. Oh mica con cattiveria eh. Poi quando usciamo dall’acqua siamo tutti amici”.

Sì, tutti amici con: costole rotte, graffi su collo, occhi neri o setti nasali deviati. Un lazzaretto. Un po’ come quando la mamma ti diceva: “Ti fa i dispetti perché vuole attirare la tua attenzione. È affetto”.

E così fra calci e colpi proibiti l’An Brescia sta affrontando, da Campione d’Italia in carica, la nuova stagione. Qualificazione conquistata per la finale di Coppa Italia, passaggio ottenuto per la Final Eight di Champions League, e buone prestazioni – pur con qualche tentennamento – in Campionato.

A prenderle più di tutti, là in mezzo, nella mischia dove solo i migliori non si tirano indietro, c’è il serbo Djordje Lazic. Mica uno a caso. Il centroboa ha messo al collo la scorsa estate la medaglia d’oro delle Olimpiadi di Tokyo. È, con i suoi 25 anni, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.

Insomma prende botte, ma non si fa mancare nemmeno i gol: uno dei più belli l’ha messo a segno con la testa sott’acqua. Giorno in cui si è guadagnato il soprannome di “Sub” (non glielo diciamo perché potrebbe risentirsene preferendo un nomignolo un po’ più virile). Comunque… Djordje sta aspettando il suo compagno di reparto, Constantin Bicari. Il canadese arriverà a breve e formerà con lui una delle coppie di centri più forte d’Europa. E poi? E poi saranno botte, costumi rotti, tentati annegamenti e gol spettacolari.

La Redazione

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