Brescia: primo stop col Como

Dalle Alpi alle Ande

18 stranieri in una rosa di 29 elementi

BRESCIA - In un campionato di difficile adattamento come la Serie B, il Brescia si scopre improvvisamente multietnico.

Sono ben diciotto infatti gli stranieri in rosa con il tecnico Inzaghi chiamato a “tenere sul pezzo” tutti gli elementi: è sempre facile esaltarsi dopo poche vittorie o abbattersi alla prima sconfitta.

La nazione più rappresentata, dietro ovviamente all’Italia dei due capitani Bisoli e Cistana, è la Francia con Ayé, Tramoni, Huard e Léris. Tra le altre nazioni europee presenti in rosa ci sono anche la Polonia di Jagiello e Labojko e la Finlandia di Joronen e Skrabb. Hanno un solo rappresentante invece la Svezia di Linner, la Repubblica Ceca di Mateju, l’Olanda di van de Looi, l’Albania di Ndoj, la Slovacchia di Spalek e la Bosnia di Bajic.

Ma non sono solo europei i giocatori del Brescia: quest’anno si contano ben tre Rondinelle che, per raggiungere il loro Paese, devono sorbirsi voli transoceanici. Si tratta dei due sudamericani Chancellor e Palacio, rispettivamente da Venezuela e Argentina, e l’australiano Karacic.

Resta comunque nutrito il gruppo di italiani: oltre ai già sopra citati Bisoli e Cistana, ci sono anche Perilli, Mangraviti, Papetti, Capoferri, Andreoli, Cavion, Bertagnoli, Olzer e Moreo.

Quest’anno il Brescia ha quindi una rosa ampia e ben assortita: Inzaghi è un mago nella gestione dello spogliatoio e in questo primo segmento di campionato ha già dimostrato di essere un vincente.

Sognare, dream, rêver, śnić o unelma: ditelo come vi pare, ma di certo non svegliateci.

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